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Geografia ed economia locale

Geografia ed economia locale


L’uso prevalente del suolo è caratterizzato dalle uniche attività agricolo-forestali e pastorali possibili, costituite dal pascolo e dal bosco.

La dominante morfologia montuosa del territorio, spesso contraddistinta da elevate acclività, determina un limitato utilizzo del suolo per l’attività agricola; proprio tale peculiarità consente invece una buona diffusione delle superfici boscate che risultano in ulteriore tendenziale espansione per il progressivo abbandono dell’agricoltura nei terreni meno favorevoli.

L’utilizzazione agricola più diffusa è costituita dal prato-pascolo, la quale presenta il vantaggio di non richiedere onerose pratiche agronomiche e consentire comunque un adeguato impiego delle aree collinari a pendenza più ridotta. Sono minime le superfici destinate alle colture foraggere e cerealicole, come l’erba medica e il mais l’orzo, più diffusi sono i prati stabili destinati alla fienagione e i prati-pascoli. Tra gli usi attuali del suolo non si devono dimenticare i seminativi, in particolare quelli legati alla coltivazione di orticole, quali patate e fagioli; si tratta di produzioni non estensive, ma le cui caratteristiche qualitative, dovute alle peculiarità dell’area montana in cui crescono, nonché alle tecniche impiegate, che in molti casi si possono definire biologiche o comunque a limitato impiego di prodotti chimici, sono tali da meritare sicuramente una maggior valorizzazione sul mercato anche tra i prodotti di nicchia. Sono invece una realtà legata al passato le colture cerealicole quali il frumento e l’orzo, che un tempo caratterizzavano ampie superfici nell’ambito di ciascuna azienda agricola.

Per quel che riguarda l’attività zootecnica, si osserva purtroppo una forte riduzione soprattutto degli allevamenti sia di bovini che di ovi-caprini. Sono ancora presenti alcune aziende che si occupano dell’allevamento della Piemontese, razza bovina oggi prevalentemente da carne, ma in passato molto utilizzata nel territorio di Lisio anche come animale da tiro per i carri agricoli e per gli aratri, almeno fino a qualche decennio fa, quando è stata definitivamente sostituita dall'introduzione della meccanizzazione agricola.

La restante porzione di territorio comunale, nonché la più estesa, è caratterizzata da un’utilizzazione di tipo forestale, costituita da castagneti ad alto fusto, a vocazione fruttifera e dal ceduo di castagno, da cui si ricava soprattutto legname.

Il castagno (Castanea sativa), introdotto e diffuso dall’uomo in epoche passate come specie da frutto e ormai naturalizzatosi, caratterizza sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo i boschi del territorio di Lisio, nelle diverse forme di governo sopra citate. In passato le attività legate a queste formazioni boschive ricoprivano un fondamentale ruolo nell’economia della zona, non solo per i prodotti principali legati alla copertura arborea, dalle castagne (fresche e secche), al legname, ma anche per i prodotti del sottobosco (piccoli frutti, quali more e mirtilli e funghi). Attualmente la riduzione della densità abitativa, nonché le numerose patologie che a partire dal secondo dopoguerra hanno colpito i castagneti, hanno comportato una contestuale contrazione di tali attività; il conseguente assottigliamento delle superfici occupate dal castagno ha consentito l’introduzione spontanea e la diffusione di altre specie arboree, come la quercia, la roverella, la betulla, che hanno dato origine a boschi misti, in continua espansione. Si tratta di formazioni boscate che assumono comunque connotazioni paesistiche ed ecologiche altrettanto importanti e che consentono, attraverso un’oculata gestione della risorsa, non solo una valorizzazione delle esistenti vocazioni diverse da quelle strettamente economiche, ma una fruizione del territorio anche dal punto di vista turistico-ricreativo.

Gli utilizzi presenti e passati riscontrati nell’ambito comunale infatti determinano in modo rilevante anche gli aspetti paesistici della valle; l’occhio del fruitore potrà osservare ampi spazi caratterizzati da pendici montuose, crinali talvolta arrotondati e superfici densamente boscate, la cui continuità è talvolta interrotta dai pascoli e dal limitato numero di superfici coltivate. Proprio queste caratteristiche consentono di apprezzare le marcate variazioni cromatiche stagionali subite dall’intero paesaggio nel corso dell’anno.